SANTA MARIA A MONTE
Ieri abbiamo scelto fra le poche possibilità che i calendari ci davano, Santa Maria a Monte. Qui è il regno dei “pisani”.
I “lucchesi” visto che la loro marcia si era auto annullata, hanno adottato quella di Coltano del Cims, pianura, laghetto azzurro delle Tamerici, aerei lucidi che lanciavano bagliori nelle ombre delle pinete.
Noi avevamo un ottimo ricordo delle patate di Santa Maria a Monte, ma quest’anno niente, né fritte né in sacchetto.
Questo paese e la frazione di Montecalvoli, sono onorati nel loro toponimo di “Monte” anche se la loro altezza raggiunge 56 metri e la frazione 17, per queste strade ripide e le terrazze naturali dalle quali, affacciandoti, vedi tanto che l’occhio quasi si perde.
I paesi, come borghi marinari liguri, sono arroccati: la chiesa nell’alto, castello di fede, da proteggere e semmai rinchiuderci per pregare. Sotto campi, case e capannoni, le pale di Pontedera, ma se guardi senza cercare, può sembrarti un mare, liquido, dove i corsari saraceni navigassero con le loro “galere”.
Nel percorso lungo abbiamo percorso argini di quello che credo essere lo scolmatore e anche l’Usciana, torrente che si sottomette alle chiuse del Ponte Mediceo delle Calle. Opere importanti per proteggere un territorio dopo l’alluvione di Firenze del 66. E’ un’opera importante e dobbiamo darne conto dopo le polemiche di questi giorni sull’immobilismo degli Enti pubblici evidenziati dalle devastazioni di Senigallia.
Scendendo da Montecalvoli, troviamo uno spaventapasseri, serio, non scuro in volto, ma proprio nero, intabarrato. Questo mi ha dato modo di riflettere: nero perché non è importante il colore della pelle? Nero perché è importante il colore della pelle? Oppure nero perché a disposizione avevano un manichino nero inutilizzato? Resta il fatto di questo finto uomo che fa da sentinella, per la fame atavica di solerti passerotti, “natidancane!!”.
L’aria fredda del mattino ci ha fatto bene, il tavolo per le iscrizioni dell’Atletica Porcari ha in qualche modo nobilitato la manifestazione, anche se i partecipanti saranno poco più di 500. Ma anche Lisena c’era, i molti amici ci sorpassano salutando, i ristori sorridenti. C’era anche il Monti che si è fermato a dare una mano agli organizzatori e tornerà a casa, a Bientina a piedi “o che vuoi che sia, è tutta discesa!”.
Insomma una bella mattinata, grazie al Circolo della Chiocciola e agli organizzatori. E speriamo che l’anno prossimo ritorni il padellone con le patatine fritte!!!!
Andrea Bartalesi
Alcune foto
dal museo di Santa Maria a Monte, uno dei punti più alti del borgo
"affacciati alla finestra, amor mio"
Santa Maria a Monte
Claudio a Montecalvoli
la chiesa di Montecalvoli