Con queste feste gli articoli si accavallano e purtroppo quello di Claudio va a finire quando c'è già stata la successiva, ma io credo che ognuno di noi abbia la curiosista di sentiere cosa lui ne pensa di questa marcia spettacolare come percorso, ma che presentava degli ovvii inconvenienti causa una stagione inclemente.
Staffoli "2^ Corri su e giù per le Cerbaie"....Quando la corsa lascia spazio alle riflessioni
Dopo svariate settimane che corro dietro alle competitive, oggi festa di ogni Santi, vuoi per staccare vuoi perché la Caterina è reduce dalla recente Lucca Marathon, opto per un rientro nel circuito non competitivo del T.P.l, per l' occasione ci portiamo in quel di Staffoli per partecipare alla sua 2^ edizione della "Corri su e giù per le Cerbaie", organizzata dall' amico Acconci in collaborazione con l' AVIS comunale di Staffoli ed il patrocinio del comune di santa Croce sull'Arno.
La giornata, che rientra pienamente nel suo standard stagionale, è cupa e piovigginosa ma non tanto quanto la domenica scorsa ed anche il freddo è veramente minimo.
la chiesa di Staffoli
i fossi gonfi di acqua
I percorsi suggeritici sono quelli classici e variano da un minimo di 2 Km fino ai 18 del percorso lungo, diamo per scontato che se corriamo immersi nel parco delle Cerbaie non saremo sicuramente al riparo dalle intemperie e non correremo sull' asciutto, ma questo non ci scoraggia minimamente, se presa con spirito di avventura anche correre in condizioni climatiche avverse non può fare che bene, la prendiamo per una campestre.
uno dei laghetti
la terra degli arcobaleni, spettacolare,
si parla della Maratona di Lucca
quando il pasticcere è un fuoriclasse
Al nostro arrivo sono pochi i podisti presenti, qualcuno se ne sta già andando via e così troviamo un posto auto proprio a ridosso della zona ritrovo, ci rechiamo all'iscrizione e ci prepariamo alla partenza, oggi saremo col presidente dei Marliesi e componente della Lucca Marathon e questo necessariamente porta a parlare di quello che ha funzionato o meno domenica scorsa, ma questi sono discorsi tra la Caterina e Ruggero, io starò qualche passo avanti cercando di immergermi negli odori, nei colori, nei rumori del bosco che in questo periodo sono straordinari, di quando in quando uno scroscio di acqua attraversato dai raggi di un sole che buca le nubi pare una cascata d'oro ed allora all' orizzonte si staglia un fievole arcobaleno e questo basta a rallegrare una giornata cupa.
Il percorso odierno si incrocia con altre marce che da queste parti prendono il via, qualche cartello ci ricorda che siamo sul tracciato della corsa dell' Orcino, o del Galleno, percorreremo anche un tratto della via Francigena.
ecco la Caterina che viene fuori dal diluvio universale, scende dall'Arca
Pochissimi sono gli scarpinatori che incontriamo, tante le pozze d' acqua che per i primi attimi tentiamo di scansare, poi è giocoforza occupando queste tutta la via sguazzarci dentro fino a lasciarci dentro le scarpe attanagliate dal fango, ma non c' è da imprecare, sappiamo che se corriamo in una giornata piovosa e all' interno di un bosco, fortunatamente al di fuori del caos automobilistico, corriamo il rischio di insudiciarci scarpe e vestiti, ma questo ha anche un suo fascino e dopo un po' che corri non senti neanche più i piedi bagnati.
La Caterina che comincia ad accusare un po di stanchezza propenderebbe per la 12 Km, ma poi rassicurata di una mia andatura blanda (?) continuerà con me per la distanza più lunga, qui incrociamo l'amico Toschi e con lui passeremo una decina di minuti camminando e parlando (che strano) della maratona di domenica, poi riallunghiamo un poco il passo e finalmente giungiamo da dove siamo partiti, in una struttura ancora più vuota di come l'abbiamo lasciata, un salto al ristoro, dove non mancava niente, si andava dal primo: pasta asciutta, al secondo: trippa in umido e polenta; e vedendo da quello che rimaneva nelle capienti pentole è andato letteralmente a ruba, grazie alla sensibilità dell'Acconci anche mia moglie si è potuta rifocillare con una piccola refezione senza Glutine, e di questo lo ringraziamo, non resta che cambiarci e tornare verso la magione, anche perché oggi devo lavorare.