Ricevo le foto di Mario scattate a Cascina. Mattinata piena di vento in pianura e di caldo umido torpore sulle colline, cielo sempre imbronciato (ma cosa ha quest'anno questo cielo?) e l'autore non è contento del suo lavoro. Resta la bella testimonianza di una mattinata podistica, dove in molti hanno sbagliato strada e si sono trovati a dover tornare sui loro passi oppure inventarsi un percorso strano. Anche il percorso originale della 23 km, duro per i continui cambi di ritmo, con salitelle corte ma dure, discese impegnative, risultava in fondo 19.2 e quindi non sfuggiva a questa follia di km fatti o non fatti.
Ho parlato con Mario, incontrandolo con il suo fidato gruppetto, e ho saputo che il "nostro" non è più "Cornicette", ma è stato promosso sul campo ed ora i suoi amici lo consierano il "loro Corona". Cristina è stata elevata a Musa ispiratrice, mentre Raul Bova (anche se lui pronuncia Bove) è sempre presente per i fumetti che gli mettono davanti la bocca.
Insomma un bel gruppetto dove l'allegria è una ulteriore compagna, ma gente dura, tosta, che ride, ma vuol durare fatica.
Ed ecco le foto: si parte subito forte, non tanto come passo, ma.....
ecco come una legatura di scarpe si trasforma in una preghierina
mentre Mario cura le pubbliche relazioni
Gino si fa tirare da Nebbia (nemmeno il vento di Cascina la dirada)
e Cristina si concede all'abbraccio di Aldo, per un mattina controllore
e Raul da subito sfoggio della sua arte
un bel sorriso
ed un sentiero oltre l'Arno con bainchi pioppi
e questo signore, assalito, non sa da che parte difendersi
ed eccomi arrivare sulla ruota di Claudio che mi trascina
e subito si scende su una variante bassa verso S.Giovanni alla Vena
ed ecco il ristoro dello scandalo (pare che qui abbiano sbagliato percorso)
mi sembrava un gruppetto ben affiatato mentre sembra da questa foto che ci sia della "vecchia ruggine"
ed ecco il punto del rientro e del congiungimento, dove a qualcuno giravano i marroni ed altri si domandavano "ma abbiamo sbagliato?"
ma a Vicopisano un incontro e una foto con amici per il nostro Mario
e una foto con Cristina, la Musa, al vecchio mulino, prima del guado
e un gruppetto dove il signore con l'impermiabile rosso, coscente della sua altezza, si china per paura che la fotoreporter gli "tagli" la testa.
ed ecco a cosa può arrivare il genere umano pur di essere accarezzato e coccolato da una rappresnetante (pur discreta) del sesso opposto: pomodoro sul ginocchio a dimostrazione di una caduta forse mai avvenuta
ma i ruderi ci richiamano in alto, sospiri e respiri affannati, ma l'arrivo è di là dall'Arno.
Arriviamo!
e un risotto un po' troppo al latte per i miei gusti, ci accoglie e ci scalda il gargherozzo.
Bella mattinata podistica in un clima che ci fa sentire marzaioli.
Grazie Mario per avermi fatto rivivere le sensazioni di ieri.