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TRA LE REDOLE DI LAMMARI servizio di Claudio

02/04/2013

a cura di Claudio Landucci

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Tra le redole di Lammari.....XXXVII^ edizione
Dopo la mancata corsa della viglia della santa Pasqua, oggi nel più pagano giorno del pellegrino  e Primo di aprile, giorno dedicato alle burle,mi ributto nel non competitivo per una classica del podismo Lucchese, per l' appunto siamo molto vicini a casa e precisamente in quel di Lammari per una tra le più longeve corse offerteci dal T.P.L.parliamo della trentasettesima edizione di quella che una volta si correva "tra le redole" di Lammari, per i non avvezzi al linguaggio Lucchese, le redole altro non sono che i viottoli che costeggiano i campi, peccato che la tanto decantata difesa dell' ambiente ceda il passo alla cementificazione, con sempre nuove costruzioni, lasciando invece andare letteralmente in malora il patrimonio già esistente.
Come sempre esco dal seminato mi lascio trasportare in discorsi che poco hanno a che vedere con la passeggiata odierna, ed allora chiudiamo gli occhi, turiamoci il naso e tiriamo innanzi, poco importa se il pianeta non riesce più a sopportare il nostro sfruttamento selvaggio, la desertificazione avanza, i campi che una volta davano da mangiare alla popolazione vengono sfruttati per nuovi combustibili anziché per sfamare popoli che neanche hanno una ciotola di riso.
Che strano oggi che il sole finalmente rifà capolino dalle nuvole sono più cupo, vedo nero, tutto questo però non mi fa dimenticare l' ebrezza della corsa, anche se di corsa ne facciamo poca, c'è tutto il tempo di riflettere, ammirare il panorama che ci circonda, comprese le chiese e le piccole cappelline fatte andare in rovina una volta testimonianza di fede e che oggi riflettono il modo in cui viviamo, si accumula come dovessimo vivere per per mille anni scordandoci che siamo poca cosa, men di niente.
Parlando della corsa, la partenza e relativa zona ritrovo è presso i laghetti di Lammari, stranamente oggi arriviamo anche troppo presto, ma questo non significa che la maggior parte dei podisti passeggiatori si sia già messa in marcia e noi si sia pochi granelli nel deserto, non avendo un gruppo sportivo frequentatore del non competitivo mi iscrivo o per meglio dire mi faccio iscrivere dalla Caterina presso i marciatori Marliesi, insieme a noi altri due amici (facebukkiani della Caterina) Nino e Mario dell' atletica Montecatini e che faranno corsa insieme a noi, questo mi consente di non avere come unico soggetto fotografico vivente la mia consorte, anche se oggi non si trovano molte spunti da immortalare, però impegnandosi........
Essendo varie edizioni che non prendo parte a questa corsa, voglio vedere quante redole rimangono  di questa passeggiata, intanto vedo che non passiamo più all' interno dei laghetti, forse per non disturbare i pescatori,ma saremo su asfalto fino alla Chiesina di San Cristofano, vero gioiellino architettonico, e qui incontriamo la prima e unica redola di tutta la corsa, peccato, la corsa poi ci conduce fino a  San Colombano e poi su fino a San Piero a Marcigliano, da qui discesa fino a Segromigno in monte, ancora discesa per portarci a Segromigno in Piano fino a costeggiare il paese di Lammari e ritornare da dove siamo partiti,tutto questo per quasi venti Km che poi è la distanza che ci viene indicata come tragitto più lungo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Prendere parte a queste "tapascionate", ci consente di rivedere Amici, che non incontriamo nelle gare contro il tempo ma che rimangono sempre nei nostri pensieri, per tornare alla corsa, niente di particolare, ma forse il percorso è stato fatto per non far infangare le scarpe ai podisti (scherzo), comunque risulta piacevole specie nell' ascesa fino a San Pietro a Marcigliano e ben presidiato nei suoi incroci, i ristori sono ben forniti compreso quello finale con refezione dedicata ai celiaci (preso d' assalto dai più), un grazie come sempre agli organizzatori ed un arrivederci al prossimo anno DIO volendo.

 

 

 

 

 

 

(una meridiana silenziose ci dava le ore)