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TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE DELLA PORCARI CORRE E LA TU' MAMMA, PORA DONNA, NON TI HA DETTO.

12/05/2015

a cura di Andrea Bartalesi

 

 

 

 

 

 

TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE DELLA PORCARI CORRE E LA TU' MAMMA, PORA DONNA, NON TI HA DETTO.

Domenica 24 maggio ci troviamo presto (ma potete venire fino alle nove) in Piazza degli Alpini a Porcari. Qualcuno la chiama ancora piazza del mercato, ma tanto vedrete tanta gente e se gli andate dietro ci arrivate. Si fa il cartellino di partecipazione con 2 euro e mezzo. Se abbiamo con noi figli o nipoti, ragazzi, cerchiamo il tavolo dove vengono distribuite le meravigliose maglie da collezione per tutti i bambini e i piccoli giovanotti e le signorine. Aspettato gli amici, partiamo con gioia verso Est, verso il sole che sarà già alto, fronte alta, sorriso splendido e via. Lungo la strada cartelli vi diranno come percorrere la strada del vostro percorso preferito. I primi, quelli della 3 e della 5 km girano prima del ponte del Leccio, vanno in Via Sbarra ed esuberanti e felici nella bellissima tenuta dei Montrasio fino a raggiungere la Torretta. Lì aspetteranno tutti gli altri che nel frattempo sono andati alla Pineta, hanno preso Via Pollinelle e al Madrigali girato per via della Pace, allo Chalet la 10 scende alla Legge e nello spiazzo del mitico ristoro di Castrense aspetteranno quelli dei percorsi più lunghi. Questi li avevamo lasciati allo Chalet, scendono verso la Verrua, salgono un colle bellissimo, fra ulivi e il limitare del bosco dei Comunali, scendono alla vecchia Fornace che non c'è più, San Giuseppe Via Poggiobaldino...attenzione, attenzione, niente divisione. Quest'anno tutti insieme appassionatamente in Via del Tredici, 20 e 17km, arriveranno come Lanzichenecchi in Montecarlo. Porta Nuova (a querl tempo era nuova) entrano trionfanti nella via che taglia il borgo in due. I bar con i tavoli, la torre campanaria, Montecarlo è sembre un "belvedere". Chiotti chiotti arrivano davanti alla Fortezza Medicea, accolti dalle marcette della Banda Puccini del luogo e dal Gruppo storico di Montecarlo, il Fantozzi con la cotta di maglia e lo sguardo che non riesce ad essere truce, Fra Paolo, confessore femminile di chiara fama, (speriamo non lo venga a sapere il suo amico Vescovo) distribuirà fazzoletti Regina per asciugare le lacrime delle pentite. Attenzione alla catapulta!!! Quest'anno invece di fazzoletti Regina, farà volare quelle belle pietre di una volta....

Lasciano a malincuore la combriccola gustando un crostino con i fagioli all'uccelletto cotti nel paoilo sul treppiede e se ne vanno verso la Nina e vicino al noto ristorante, il nostro ristoro altrettanto noto. Sempre a braccetto la 17 e la 20 vanno verso San Martino e subito sotto il piccolo borgo con la bellissima chiesetta, si salutano. Fazzoletti e promesse di rivedersi presto. Mentre la 17 continua per il suo sentiero verso il Quercione, la 20 va a dritto verso Birillo, verso l'antica Cassia, ma non la toccherà: a 50 mt da questa girerà a sinistra e scenderà in fondo alla collina ai lavatoi e risalirà verso il quercione nell'ombrosa e polverosa strada sterrata. Baci e abbracci sotto il Quercione, come ricordo imperituro con la promessa di non lasciarsi mai. Poi solito sentiero davanti la Villa del Carrara. Francesco, lo conoscete no?, quello seduto nel Cortile Carrara davanti alla Prefettura di Lucca, quel signore così importante, imponente. Peccato che la sua cera sia verdognola tipo rame invecchiato. I nostri amici fanno festa al ristoro della Legge dove trovano quelli della 10 che hanno divorato tutti i panini. Da qui salgono verso la località Capello, una splendita traversata nella propietà Ramacciotti e con calma salgono Forabosco, la Masada, fino al Ristoro di Robertino. Quest'anno il caffè con panna, il ponche, al sapore di curacao e ratafià, un tocco di Paolo Conte certo è d'obbligo. Ci sarà da piangere a lasciare i biscotti della Pasticceria Toschi e i tavolini al fresco delle acacie, ma il bosco li chiama. Eccoli sul prato del pastore e con un'occhiata nonchalance (ostentanta indifferenza, disinteresse) guarderanno la sagoma di Montecarlo lontano, poi la Torretta. Che cosa è la Torretta? Come per un neonato è il capezzolo della mamma, questa collina è per i porcaresi, così rotonda, il capezzolo dove suggono il latte della loro esistenza. Un balcone dove perdersi nell'azzurro del cielo, dove mescolarsi ai sogni e ai desideri, un luogo dove misurare la vista e fare a gara a chi vede più lontano. Ma la piazza da dove sono partiti è laggiù, brulicare di persone..."andiamo andiamo che finiscono tutto finiscono i crostoni di pane con salsiccia...via via" ma non hanno ancora capito che a Porcari cè un sfida fra chi dà e chi chiede per vedere chi si stancherà prima. La cittadina ancora incredula e assonnata, la piazza nella sua bellezza, il Municipio e l'arrivo. Ecco ora a mangiare le torte di verdura e poi pane e salsiccia e poi torta di cioccolato e poi panino alla mortadella...orzo, thè, ma ce l'avete un bicchierino di "curacao"? (Liquore dolce non molto alcolico ottenuto dalla distillazione della buccia di una varietà di arancia amara originaria dell'omonima isola delle Antille, diz. Il Corriere della Sera ).

A questo punto si guarderanno intorno, placati dalla fatica e saziati dal cibo, vedranno che il Campione di Prato ha quasi finito tutte lescarpe in offerta, ma ne ha ancora sul furgone, c'è quello che vende il formaggio e le salsicce, il coltivatore diretto che vende i cavoli e i pomodori, qualcuno vi propone dello yogurt, o un bel viaggio alle Hawai.

Ma quello che la mamma non ti aveva detto è che la Porcari Corre è una corsa impegnativa, dove c'è da sudare ma si può passeggiare, si può tenere per mano chi si ama, o chiacchierare con un amico, si può rincorrere e correre senza che nessuno ti odi per questo, ma si può anche "baloccare" a naso in aria. E sopratutto potrai dire alle tua mamma che la Porcari Corre è una festa!!!

Andrea Bartalesi