Ecco quanto ci scrive Ugo:
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Dopo tanta pioggia una mattinata di sole ,la natura comincia il suo risveglio ,regalandoci colori e profumi ormai dimenticati da diversi mesi
Sarà una coincidenza ? ,
alberi spogli ,che dai propri rami secchi, sbocciano fiori
Il calendario ci ricorda che siamo sempre in inverno,
ma è o non è la festa della donna? ,la coincidenza diventa realtà
E allora La natura offre i colori più delicati i profumi più tenui,
dalla nuda terra si ergono impavidi meravigliosi narcisi
Nel mio piccolo, vorrei offrire, se mi è concesso , alcune foto fatte domenica mattina ,alla marcia di Vorno
Mi voglio unire alla natura, come omaggio e come ringraziamento
Un mazzo di fiori da donare a tutte le donne
che sono , che erano , e che saranno , nostre ispiratrici nella vita
grazie, grazie di esistere
E dopo questo bel bouchet che Ugo ha dedicato a tutte le donne vorrei aggiungere anch'io qualcosa su questa festa.
Oltre all'aspetto consumistico che ci appare a prima vista, oltre alle cene e uscite di casa prese a pretesto dalle donne per far qualcosa di diverso, resta la cosa seria: il richiamare l'attenzione del mondo non solo maschile su quella che è una chiara osservazione e cioè l'uguaglianza degli uomini e delle donne davanti a Dio e alla società umana. Da ogni parte, sul tavolino e sotto il tavolino, all'equatore come ai Poli.
Certo non è così e molte volte sono le donne stesse che fanno in modo che le cose non vadano così. Fino a che nei Consigli di Amministrazione non mi diranno quanti uomini sono calvi e quanti hanno i capelli, non basterà sapere quante donne ci sono e quante ci dovranno essere. Perchè oltre alle quote rosa non fanno le quote calvi?
Non voglio fare nessun discorso epocale, ma credo che la mimosa sia poco adatta alla lotta, non si può andare in piazza ed agitare con forza la mimosa. Lotta intesa come consapevolezza dei diritti.
Le donne per far sentire la loro voce hanno bisogno di ben altre cose da agitare in mano.
Auguri.
Andrea