Grande Umberto. Fiero mostra il diploma per aver terminato per la decima volta la Pistoia Abetone.
Arrivare "in piazza" come si dice in gergo, è un'impresa e chi ci arriva lo tiene come uno dei momenti più significativi della propria vita, ricordando lo sforzo, il coraggio, la determinazione che in quel momento il suo fisico e il suo animo hanno prodotto.
Il ripetere è rischioso e forse porta fuori da un seminato che sa di impresa e ci porta nella testardaggine mescolata alla consuetudine. Umberto è uno di quelli che potrebbe fare la Pistoia Abeone cinquecento volte. Perchè lui è un diesel, è un Landini (trattore della mia infanzia che veniva acceso dopo i primi giorni di giugno e faceva tutta la stagione della trebbiatura, in Padule, ad Altopascio, nelle terre assolate della Maremma, notte e giorno, giorno e notte, il tempo di spostare la trebbiatrice e lui, acceso, sempre acceso, con la sua cinghia eternamente girante) lui è un Landini, a volte dimentica di preparare l'evento, va così com'è, con i panni che si trova, con i muscoli che ha in quel momento, lui è sempre disponibile...
Intanto vorrei far notare la bella maglia che indossava al momento dell'arrivo in piazza. Stanco, ma illuminato dalla gloriosa maglia bianca e azzurra dell'Atletica Porcari...una maglia storica, di quando il podismo era storia....leggera e performanete che si incolla al tuo sudore e diventa pelle....
guardate come...vola verso il traguardo
e il tempo impiegato...si meraviglia anche l'uomo con la maglia rossa, non crede ai suoi occhi, si alza e riguarda se è proprio Umberto
e il legionario Umberto, si placa, si siede al sole, tanto sa che ci sono gli amici che lo aiuteranno a rialzarsi......
Complimenti Umberto, ma non essere cocciuto. Ora trovati un'altra impresa da ripetere.
Andrea Bartalesi