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UN FAUSTO, GRANDE PODISTA, A SAN GIULIANO

20/04/2009

a cura di Fausto Martinelli

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Credevo che Fausto non avesse mandato il servizio e quindi mi sono sostituito a lui nel commento delle foto, ma poi è saltato fuori all'improvviso il suo scritto e quindi eccolo. Poi troverete le foto con il commento della redazione.

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Ecomarcia 2009. Accogliendo l'invito dei fratelli Cecchella questa domenica di Aprile sono
a S. Giuliano Terme per prendere parte alla marcia da loro organizzata.
La mattinata, come preannunciato dalle previsioni, è autunnale ed una leggera
pioggerellina mi accoglie alla partenza fissata presso gli impianti sportivi comunali.
Sono orfano di Giovanni che ha scelto altre destinazioni e delle F.T.
che sono in gita, insieme ad una folta rappresentanza dell'Atletica Porcari, all'Isola d'Elba.
Al tavolo delle iscrizioni saluto Enrico e alle 07,30 inizio la marcia.
Il primo tratto mi fa fare un ampio giro del paese per poi passare davanti
al palazzo delle Terme. E' proprio in questa zona che vengo raggiunto da Toschi che mi
conferma che farà la media. Superate le Terme la strada comincia a salire.
Attraversato l'anfiteatro naturale si inoltra nel bosco.
Continuo a salire, per una vecchia strada di pietre, fino a raggiungere il passo di Dante
celebre "perché i pisani veder Lucca 'un ponno". A questo punto la strada si fa
più agevole. Un lungo tratto pianeggiante mi fa riposare dello sforzo precedente.
La strada sale ma più dolcemente di prima. Sotto di me la piana di S. Giuliano con la Piazza dei Miracoli che si vede
in lontanaza. Peccato che la mattinata non sia limpida e non si possono vedere le isole
dell'Arcipelago Toscano anche se in lontanaza la Gorgona spunta fra la nebbia.
Continuo a salire attraverso il bosco fino a raggiungere Mirteto. Ammiro la pieve romanica
ormai decadente (peccato perché è molto bella ed andrebbe restaurata). A questo punto,
anziché scendere ad Asciano decido di continuare per la lunga. Voglio vedere cosa mi
hanno riservato i fratelli Cecchella. Mi incuriosiva anche il cartello "Ultimo chilometro" che
avevo trovato in precedenza. In effetti si trattava dell'ultimo tratto camminabile perché dopo
dovevo arrampicarmi a quattro mani. Finalmente sono arrivato al ristoro posto al termine della salita.
Gli addetti hanno assicurato che il tratto duro era terminato e sarebbe stato agevole arrivare a S.
Giuliano perché era tutta discesa. Ma le parole venivano accimpagnate da un sorrisino che era tutto
un programma.
Di fatti dopo diversi chilometri di discesa sono arrivato ad Asciano. Credevo di essere in prossimità dell'arrivo
ed invece la strada ha ripreso a salire per raggiungere la casa del polacco situata in cima al colle.
Giunto al culmine ho salutato il Passetti ed iniziato la discesa, che sembrava una pista da sci dell'Abetone,
per rientrare a S. Giuliano dove sono giunto dopo quasi quattro ore.
All'arrivo un serafico Ceck mi ha ringraziato della partecipazione. L'avrei accoppato.
La marcia era dura ma ne valeva proprio la pena. Il percorso ben segnalato e i ristori collocati nei punti giusti.
Fausto Martinelli
P.S.-Quando mettono i volantini ai vetri delle macchine si accertino che si possano levare facilmente. Io per
togliere quello della Strapazzata ho impiegato quasi cinque minuti.

 

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 Ed ecco il nostro commento prima di aver scovato l'articolo.

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Fausto mi ha mandato il suo bellissimo servizio fotografico da San Giuliano dove io l'ho incontrato lungo i percorsi impegnativi dell'Ecomarcia. Oltre alle belle foto che, nel giudizio, devono tener conto dell'inclemenza del tempo, della pioggia o pioggerella che ci ha accompagnato su sentieri che a volte richiedevano massima attenzione per non cadere, devo confessare la sorpresa di scoprirlo molto impegnato, allenato, con un passo tosto.
Ecco che l'impegno di essere testimone sulle marce con la sua digitale ha fatto di lui un vero podista, dove i sentieri delle lunghe marce lo hanno allenato e fortificato nel fisico.
Complimenti Fausto, delle foto e del tuo stato di forma.

questa foto ci mostra la zona partenza, in una mattinata piena di pioggia
e alle iscrizioni il nostro Enrico si adoperava al meglio,
e subito eravamo in corsa, fra strade lucide, riflessi di fari di auto che lasceremo fra poco
questa foto mi fa venire in mente un verso di una poesia che diceva:
"la vita non è come attraversare un campo""
mentre il dito indicatore di Fausto sembra ammonire i partecipanti e invitare alla cautela, a lasciare la spavalderia per un percorso da rispettare
il primo ristoro serve per scaldare lo stomaco
e un'occhiata fra le nebbie ci fa indovinare Lucca lontana
mentre un gruppo di Spensierati passa di gran carriera
e Asciano ci appare in fondo ai solchi e alle stratte valli
mentre salitelle improvvise ci portano in alto
pietre infide, lucenti, sotto i nostri piedi, da evitare come serpi nascoste
ed eccoci a Mirteto, nell interno della Pieve, con il suo altare, con la sua bianca abside
e subti i castagni sono sopra di noi, ci impressionano
e uno sguardo al percorso, ai castagni in basso ci fa sentire fieri
e nella rutulante discesa passo io con cautela
mentre a Agnano, la pizza ci aspetta e nel giardino il forno, con lìinserviente che ci sembra una bella statuina di gesso e un'amaca moderna ci invita al riposo che rifiutiamo sdegnati
questo è il nuovo gentil sorriso dei ristori della Ecomarcia, tenero e dolce
e riveder la salita fatta ci fa sentire ancora fieri ed immaginiamo l'arrivo vicino
con Maura che scende tranquilla il viottolo dell'uliveto
e Marco che ci attende all'arrivo e risponde con il suo sorriso ai nostri complimenti
e sabato la Strapazzata che ci ricorda che "i pisani non enno adatti a andar per il mondo a strapazzassi"
al massimo possono venire a SanGiuliano!!!