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VAL DI SAMBRO PER CORRERE E RICORDARE

03/08/2009

a cura di Marco Matteoni

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Ricevo da Marco Matteoni delle belle foto della moanifestazione podistica in Val di Sambro.

 

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Prima di mostrarvi la bella giornata dei nostri amici permettetemi due righe:

4 Agosto 1974 ore 01:23
Una bomba ad alto potenziale esplode nella vettura 5 dell'espresso ITALICUS Roma - Monaco di Baviera via Brennero. Nell'attentato muoiono 12 persone e altre 48 rimangono ferite. La strage poteva avere conseguenze più gravi se la bomba fosse esplosa all'interno della galleria di San Benedetto Val di Sambro, come avvenuto dieci anni dopo nella Strage del Rapido 904.
Aldo Moro si sarebbe dovuto trovare a bordo del treno. quella notte, in quanto doveva raggiungere la famiglia a Bellamonte, ma lo perse poiché venne raggiunto da alcuni funzionari del Ministero e fatto scendere all'ultimo momento per firmare delle carte importanti.

2 Agosto 1980 ore 10:25
Stazione di Bologna, 85 morti e 200 feriti, una guerra, ma quelli non erano soldati, erano uomini, donne, bambini che partivano per le vacanze.

Ormai si dimentica tutto, la commemorazione è diventata un rito stanco, le nostre personalità politiche riempiono i palchi, dove si mostrano, di grosse parole inutili che sembrano non avere significato, i giovani non capiscono di cosa si parla, negli anziani resta un senso di infinita impotenza.

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 Detto questo

 andiamo a visitare questa bellissima parte d'Italia che, chissà perchè, è stata presa di mira per eventi tristi, mentre nel loro sole e nella loro gente c'è tanta gioia. Intanto cominciamo con l'articolo speditoci da Marco:

San Benedetto val di Sambro è in provincia di Bologna, in una vallata dell'appennino tosco emiliano, ieri 2 agosto la società podistica DLF (dopo lavoro ferroviario) ha organizzato la consueta marcia "PER NON DIMENTICARE" che si riferisce agli attentati terroristici dell'ITALICUS nel "74, la STAZIONE DI BOLOGNA nell' "80 e il RAPIDO 904 dell' "84; quest'ultimo proprio qui a San Benedetto nella galleria che si trova a poche centinaia di metri dalla stazione. Arriviamo alla zona di iscrizione/arrivo alle 8 circa, la partenza libera è prevista per le 9 dalla stazione. Presi i cartellini, già prenotati, ci avviamo alla stazione, che dista circa un chilometro. Partiamo poco prima delle nove, pochi partecipanti sul percorso lungo (10 km). Un bel percorso collinare di asfalto e bosco lungo il quale ci siamo fermati più volte per fare delle foto. All'arrivo, con il pacco gara, davano una contromarca per il panino con la mortadella "eccezionale". Solo due i gruppi fuori provincia: 29 martiri di Prato e l'Atletica Porcari. Finita la premiazione ci aspettava una grigliata di carne dai miei suoceri dove abbiamo passato il resto della giornata facendo la pennichella e poi raccogliendo more per i boschi.

 da notare come Angelo e Lisa mostrino le due differenti maglie dell'Atletica, diverse, ma sempre gloriose

 

la stazione di San Benedetto Val di Sambro

 

 particolare agghiacciante del monumento che ricorda l'evento

 

 

ma quando si corre?

 eccoli partiti

 una piccola chiesa, troppo stretta per contenere il popolo ed allora si "apparecchia" fuori per la mensa eucaristica

 e scopriamo che è dedicata alla Madonna della Neve, che viene festeggiata in tutta Italia

e ci tuffiamo in questa atmosfera di intima spiritualità

 e la delicatezza che può meritarsi un gattino, che ha dalla sua, la giovinezza, l'entusiasmo, l'innocenza. Poi, con il crescere, diventerà solo un felino di piccola taglia

Foto che mostra un popolo in movimento, verso il destino, lasciando dietro di se, immagini

e ricordi, ma che svaniranno come le scie delle lumache con i loro gusci (del resto Guccini e la sua Pavana non sono lontani..)

riflessi di luci sulle bacheche

 e la locandina della manifestazione

 e un cane, poteva mancare?, curioso, guarda l'effetto di una doccia particolare

e nel pomeriggio, satolli di cibi genuini, si lasciano andare nelle braccia di Orfea... (veramente sarebbe Orfeo, ma ci permettiamo una piccola, importante, divagazione)

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 ma c'è tempo anche per le confidenze

 

e, perchè no?, per le more bolognesi.

 

Ancora grazie a Marco per averdi dato il pretesto ed il modo di ricordare e di riflettere su particolari, che sembrano insignificanti, di questo mondo.