VICOPISANO E IL LOMBARDONE nelle foto di Mario
15/03/2010
a cura di Mario Pardella detto "Cornicette"
Il percorso del Trofeo Brunelleschi di Vicopisano è impresso nella mia memoria da sempre, anche se ormai da tanti anni non sono fra i partenti. La lunga salita che ci porta alla Verruca, i pinastri che ci attendono sulla destra, l'aspra salita sterrata e rocciosa del Lombardone, i falsipiani, il Masso della Dolorosa i caduti di Kindu sulla sinitra, la discesa verso il Sorbo, la discesa verso il Termine, la salitella (dura per quando arriva) che ti porta al Cal di Cincia e... sotto Vicopisano ti aspetta.
Altra cosa che è rimasta impressa nella mia mente i crochi sui falsopiani, tanti, da formare un tappeto, la croce del Masso, il cinghiale che se ne voleva andare in Serra e ci attraversò la strada. Quindi aspettavo le foto di Mario per riviverecerte emozioni. E queste sono arrivate puntuali, impreziosite da teneri baci di saluto o di riconoscenza (questo non ci è dato di saperlo). E una foto di violette ci riporta al primo sole primaverile, alle maglie portate in vita, al sudore che come un diadema manda rapidi e improvvisi bagliori.
Grazie Mario. Anche se mi hai fatto pentire ancora di più di non essere a Vicopisano.
ed eccoci al primo bacio della Musa che spande in giro tenerezza
ma l'occhio va ad una foto di gruppo dei Quattro Mori
e alla luce bianca sull'erba bagnata dalla rugiada e dal sorriso di due compagni
ma stamani ci vogliono proprio intenerire e, improvviso e inaspettato, ecco il bacio ad Aldo controllore
ma la luce ancora è bassa e si continua a salire dolcemente
una foto ricordo per immortalare chi ci accompagna in questa bella mattinata
con un abbraccio quanto mai "spensierato"
mentre Mario ci ricorda "Hadavenìbaffon!"
e chi meglio di Alberto può rappresentare il popolo podista cha affronta in modo impavido, quasi con leggerenzza, il Lombardone?
mentre il nostro amico si meraviglia della pensenza
ma Mario è già sul tappeto di crochi
e, come chiusura, ci manda il rosa tenue dell'alba a Vicopisano
o l'occhieggiare di un croco che sorridendo mostra il suo prezioso zafferano
il percorso che intimorisce
la croce del Masso della Dolorosa
una visione terrena dall'alto del cielo
e le violette che ci ricordano il marzo, la primavera, ancora un rivivere, ancora lo scorrere della vita.
Grazie Mario
Andrea