Ennesima domenica dedicata alla competizione. Stavolta siamo in quel di Firenze per prendere parte alla locale "Vivi Città" sulla distanza della mezza maratona; giunta alla sua 27^ edizione, questa manifestazione si disputa in svariate città d' Italia ed anche del mondo con gare su varie distanze.
Dopo la giornata più che primaverile del sabato, che tra l' altro ho passato al lavoro saltando anche la corsa della Barca del CPT, oggi il cielo è di un cupo avvilente e non solo minaccia di aprire i rubinetti della pioggia ma ce ne fa letteralmente ed abbondantemente dono.
Terminato il turno di lavoro, neanche il tempo di mettere qualcosa sotto i denti che il mio ex presidente Ruggero mi coinvolge in un raid cittadino per pubblicizzare la prossima Marcia delle Ville di Marlia e mezzanotte è assicurata. Partiamo da casa poco prima delle 7 senza un grande entusiasmo puntando in piazza del mercato dove ad attenderci sono i soliti noti: Donatella, Angeloni, Menchini tutti del team dei Marliesi cui si aggiunge Monica che difende i colori del Lammari; strada facendo recuperiamo un altro atleta ex del Marlia ed oggi singolo.
Una volta giunti ci rechiamo al ritiro dei pettorali ed anche qui dobbiamo cercare il nostro numero di gara, passi per i singoli ma che senso ha fare un' iscrizione di gruppo se poi bisogna comunque fare questa trafila. Una volta sbrigata questa formalità ci indirizziamo allo spogliatoio che memori della passata esperienza sappiamo essere alquanto ristretto oltre che promiscuo per ospitare i molti partecipanti, ed in questa occasione con la pioggia che ci martella è ancora più angusto, veramente poco per poter ospitare gli oltre 1100 iscritti che ha questa corsa.
Proprio di smettere di piovere non ne vuole sapere, anzi la pioggia aumenta di intensità con folate di vento che rendono l' aria ancora più fredda di quello che è. Questo non ci consente neanche un minimo di riscaldamento ed allora troviamo ospitalità in un bar lì vicino e adempiamo al rito del caffè, nel frattempo qualche temerario mette la testa fuori da ogni possibile anfratto in cui si era riparato e tenta un minimo accenno di riscaldarsi le infreddolite membra.
Mancano cinque minuti alla partenza ed allora anche se ancora titubanti sul partire o meno rompiamo gli indugi e ci portiamo nei pressi della partenza, nel frattempo manco a dirlo aumenta l' intensità della pioggia e di pari passo si allunga anche l' ora del via, questo causa non poco malumore da parte degli astanti che oramai fradigi ed infreddoliti desiderano muoversi il più presto possibile.
Finalmente ci siamo, si parte ed è una liberazione potersi muovere quantomeno per verificare se le condizioni atmosferiche così avverse abbiano ripercussioni negative sulla nostra prospettiva di corsa, io ancora non demordo e cerco sempre di ottenere il tempo che oramai mi sfugge da troppo tempo ovvero i 90 minuti, tutto sommato una volta partiti non è poi così brutto muoversi sotto le intemperie passato il primo momento di comprensibile sgomento.
Parto insieme alla Caterina, davanti causa la calca il ritmo è blando con vari stop per intasamento, ci vorranno alcune migliaia di metri per poter impostare un andatura accettabile, dopo alcuni km sento di poter accelerare un poco ed allora abbandono la moglie cercando di tenere un passo che mi consenta di recuperare qualche posizione, ma siamo indietro, addirittura ci sopravanzano i palloncini dell' ora e quarantacinque che supererò di lì a poco, eppure sembrava che fossimo prossimi alla linea di partenza.
La mente oramai volge a pensieri più cupi, oramai anche questa volta l' obiettivo sfumerà, abbandono presto questa buia prospettiva e volgerò lo sguardo sui pace maker dell' ora e quaranta che raggiungerò dopo alcuni km, le gambe per ora mi sorreggono ed allora punto hai 95 minuti, questi sono un po' più duri da raggiungere e siamo già in là coi km (circa 16), riesco comunque a riprenderli ed approfitto per scambiare due parole con l' amico Nilo del' atletica Vinci, uno dei pace maker, tiro un poco il fiato e decido di sganciarmi anche da questi per migliorare ulteriormente il mio tempo.
Per poco ancora sento che le gambe rispondono bene,ma la rincorsa fin qui fatta comincia a farsi sentire, chiuderò sotto l'ora e trentaquattro minuti molto sopra il tempo prefissato ( 5 secondi meno la precedente edizione) ma tutto sommato contento per il recupero fatto, un segno di devozione al cielo ed attesa della consorte che arriverà 18^ con un tempo non troppo buono, ma la giornata non ci ha di certo aiutati, in fin dei conti non siamo mica professionisti.
In conclusione,manifestazione ben organizzata, con strade che anche se non completamente chiuse al traffico sono state ben presidiate, ristori posizionati regolarmente incluso lo spugnaggio che francamente col tempo che abbiamo avuto sembrava superfluo ( magari ci fosse stato a Prato e Pistoia) bello il percorso ma non poteva essere altrimenti visto la città che ci ospita, splendida la location che ospita la partenza arrivo, piazza Santa Croce, bellissimo il doppio passaggio da Ponte Vecchio ( peccato che il tempo inclemente non gli renda giustizia) tra due ali di folla in prevalenza turisti intenti ai propri affari ma che non disdegnavano di elargirci qualche applauso.
Claudio Landucci
(la foto di riferimento non è della Vivicittà, ma di altra gara, in quanto le foto della manifestazioni non sono disponibili