Ieri la storica marcia di Volterra. Una città murata, con il suo Mastio e le sue balze, i panorami che scappano via verso le colline metallurgiche o verso Firenze, San Gimignano e Siena. Volterra un avamposto, una fortezza Bastiani con il suo deserto dei Tartari. Ricordi che ci riportano giovani alle prime armi podistiche, quando Paladini, personaggio di allora, già anzano, pizzetto dalla d'Artagnan su un volto da avventuriero, persona precisa, come il metro di Greenwich, nella sua calzamaglia nera, il suo modo di correre legnoso (aveva cominciato a correre a 67 anni), a Volterra, sorpassandolo nelle giravolte lungo l'Ospedale Psichiatrico, ridendo mi disse..."Bartalesi e se in fondo trovassimo il cancello chiuso e chiudessero anche quello in cima?...."
Volterra ha il sapore del pane antico, quello di San Giusto che, vescovo di quella città, durante un assedio dei pisani che aveva veramente portato alla fame Volterra, dette ordine di grattare le madie, vuotarle di tutta la farina e fare il pane rimanente. Lo fece gettare poi sulle teste dei pisani sotto assedianti, creando bernoccholi fisici sulle teste e mettendo nelle teste il concetto che a Volterra, natidancane, il pane lo toravano via!!!
E ora il Trofeo delle Tre Priììovince ritorna quais in visita in questi bei luoghi. Mario ci manda le foto. Eccone alcune, le altre nella gallery
guardate questo signore...ha una rivoltella in mano..a Volterra si dovrebbe partire con il lancio di alabarte o una pioggia di frecce e il sibilare di una balestra, non al colpo di pistola