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ZOPPO NEL PAESE DEI CAVALLI foto di Mario

18/01/2010

a cura di Mario Pardella detto "Cornicette"

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Ricevo da Mario una serie di foto che lui definisce poco belle per il tempo e per il suo umore. Certo anche lui, come qualcun altro, ultimamente se non ha un problema non esce di casa. Un mio amico stamani giustificava i suoi dolori e doloretti con la frase "forse mi sono cascati addosso i cinquant'anni e non me ne sono accorto". Ci sono poi i momenti no e i momenti si. L'umore ne risente ovviamente e non hai voglia nemmeno di cercare immagini per ricordare o per far vivere momenti a chi non c'era.
E come il detto che la lingua batte dove il dente duole, Mario ha fatto una seria di foto su chi, all'arrivo, faceva streching sul polpaccio, lui che stamani aveva proprio un problema al polpaccio.
La corsa che ci ha preparato il Gruppo Due Arni posso definirla strana. Chi per motivi contingenti o per scelta ha fatto i percorsi brevi si è trovato di fronte a degli spazi, a dei percorsi quasi inutili, dove l'unica soddisfazione era di arrivare presto, asciugarsi e tornarsene a casa. Chi invece, per propria scelta ha fatto il percorso di 21 (eff.19.7) ha avuto modo di scorrazzare nel Parco di San Rossore e la cosa ovviamente è cambiata. Nel parco anche il tempo uggioso trova una sua connotazione, un suo destino. Gli acquitrini, o i lunghi viali contornati dagli alti pini cercano i tuoi occhi curiosi. I pini, poi, ti danno un senso di profondità, di altezze, di spazi che mentre alla periferia di Barbaricina ti opprimono, qui ti esaltano.
C'è da dire che non credo siano stati molti coloro che hanno scelto il percorso lungo, e per me che credendo ancora nei cartellini ero giunto ad orari normali, si è trovato a rincorrere anime solitarie che mi apparivano all'orizzonte. Devo dire però che la cosa non mi da noia, a me le partenze più o meno anticipate non danno noia. So correre solo e trovo sempre qualche cosa a cui pensare, anzi, quasi me ne rallegro per questo scarso tempo che ci troviamo a disposizione, nella vita, per pensare.
Ho conosciuto alcuni giovani podisti che, siciliani e calabresi, venivano da Massa Marittima dove lavorano e corrono, proprio così, per un gruppo di Mantova!
Una buona pastasciutta all'arrivo, una bella mattinata.
Andrea Bartalesi

Ed ora vediamo le foto di Mario che non sono come lui defisce.
(appena partito becca Renzo Domenico e Daniele)
(ed anche me, in vena di fare acrobazie)
(ma per Mario è già ritorno)
(a veder chi mangia una buona pastasciutta)
(a chi assaggia crostini)
(a chi prende lezioni per stirarsi il polpaccio)
a chi cerca di rovesciare un furgone
e a chi lo fa in modo corretto non per il polpaccio ma per la coscia
e il nostro amico che più che un podista sembra un capitano di lungo corso
e Isabella degli ospedalieri se ne viene bel bella con le scarpe pulite
mentre l'espressione del nostro livornese satura la foto
e poi Mario ci saluta un fiorire di mimose, che vuol essere un augurio di buona stagione, non solo in senso meteo ma anche fisico.
Grazie Mario