CERCAVO CARLO IV HO TROVATO MATTEO di Andrea
Ieri pomeriggio cercavo Carlo IV a Montecarlo. Ma la festa era finita. Il sabato notte aveva esaurito il tutto, la catapulta in piazza sotto la fortezza sembrava dimenticata dal camion che portava in magazzino gli scenari, e la donna al telaio, bella, veniva voglia di farle compagnia, come guardare una stampa antica, lavorava attiva ma il rumore del telaio non c'era, anche se c'era. Tutto ovattato, restavano le presse di paglia, tavoli dove ti promettevano cibi di ogni genere, persone vestite come comparse medievali e non come bottegai medievali. Mi sembrava di essere arrivato in un teatro dove erano rimasti i costumi e le maschere. Ero arrivato tardi.
Sono andato a prendere un caffè al Bar.... Carlo IV e con mia moglie mi sono seduto su uno scalino. in piazzetta.
Guardavo individui malati di sindrome fotografica giapponese fotografare il brutto monumento della rimembranza. Pensavo...meglio quel lampione con la persiana verde di sguincio...ed ecco Dora, la moglie di Fausto nel suo costume medievale, vera, con le due gemelline...quattro occhi azzurri, sguardo di sbieco che mi ricorda quello di Matteo.. mi guardano interrogative e diffidenti. La mamma, carina, giovane, nel corteggio che le segue, mi dice una cosa che sembra ovvietà e non lo è. Allevare dei gemelli è una esperienza unica. Certo, crescere un figlio lo è e due deve essere ancora più interessante, visto da fuori la finestra, la bimba che si meraviglia del mondo, ma non è sola, ha una compagna, ha uno specchio che la segue, nella cui immagine non solo si specchia ma si interroga.
Matteo mi ricorda di quello che scrissi quando le gemelline nacquero. Ecco che mi fa pensare. A volte commento gli avvenimenti con il mio spirito del momento, con quello che mi passa per la mente, senza tener conto di euguaglianze, di non far rimaner male (me lo fa notare mia moglie con i nipoti...io mi lascio andare al sentimento e alla voglia del momento, lei invece come una contabile sta attenta e conta i baci). Forse commentando in questa rubrica i fatti posso essere diseguale. Forse qualcuno ci trova quello che non c'è. Matteo ci ha trovato una particolare verve in quello che scrissi. Altri magari non me lo dicono ma si sono legati al dito una mia dimenticanza. Dovrò smettere di commentare.
Ecco Fausto, signore in incognito, smessi i suoi abiti da notabile, pesanti e pieni di sussiego viene a leggermi Leopardi direttamente dal brutto monumento e mi fa notare come un poeta come Giacomo non si può mandare a mente, va letto, non ha rime baciate, parole facili, ogni concetto è aspro e difficile....non è come "Oh cavallina cavallina storna che portavi colui che non ritorna:::"....
Ecco quando vedrò il brutto monumento con bombe per cancellata e vedrò che qualcuno gli fa una foto leggerò Leopardi nella scritta che guarda la valle...