GRUPPO DI PODISTI INVESTITO A BARI
PODISTI DECEDUTI A BARI
Non era ubriaco e non aveva assunto droghe il giovane di 19 anni alla guida dell'Alfa 147 che ha investito un gruppo di podisti a Bari provocando la morte di due di essi. Forse aveva bevuto la sua gioventù, la sua incoscenza. Questo perchè stava andando a una velocità esagerata.
I due podisti deceduti erano dipendenti dell'Ospedale Di Venere e insieme ad un altro uomo e una donna si ritrovavano la sera per allenarsi per la Maratona di Sharm El Sheik che ci sarà in novembre. E' il periodo delle preparazioni alle maratone autunnali, lunghi, lunghissimi estenuanti, impegni quasi giornalieri. La cronista Angela Balenzano che intervista il Comandante dei Vigili Urbani si chiede quale può essere stata la dinamica dell'incidente, cerca nei gesti, nell'attraversamento, nell' andare dei podisti se in coppia o a gruppo o se hanno attraversato, capire insomma quale possa essere stata la causa scatenante il fatto. La velocità sembra la grande accusata.
Quello che invece mi colpisce è che alcune persone dopo una giornata di lavoro, si trovano, si mettono pantoloncini e scarpette e se ne vanno insieme, sognando un'impresa come è sempre quella della maratona, figuriamoci poi all'estero, in Egitto per giunta e che d'improvviso, come per un black out tutto si spenge, si interrompe. Qualcuno parlerà anche di destino, di sfortuna, di casualità. Certo, tutto vero.
Chi di noi non ha vissuto almeno una volta una situazione critica sulle strade, specialemnte di notte? Del resto se di giorno lavori o vai la mattina presto o vai la sera, comunque sempre di notte. Cerchi zone illuminate, ma a volte i lampioni creano zone d'ombre e di luce che confondono più dell'oscurità. Di fronte poi ad un auto lanciata a una velocità esagerata tutto si acuisce. C'è da attraversare, il tempo è breve, magari un semaforo che sta diventando giallo... E noi cerchiamo di farcene una ragione per esorcizzare il fatto: se riusciamo a convincerci che "loro" hanno sbagliato, noi siamo tranquilli, perchè "noi" non sbaglieremo mai. E questo sia che siamo in versione automobilisti che podisti.
Resta però un approccio con la vita dove tutto è veloce, non c'è tempo per niente, abbiamo fretta e magari contemporaneamente quattro "stupidi" (perchè noi podisti siamo considerati così dalla maggioranza degli automobilisti) stanno a correre "in mezzo ad una strada, ma almeno stessero da parte, corressero in fila indiana, invece di attraversare, ma perchè non stanno a casa?"
Credo che l'unica cosa che resti da fare sia quella di "difenderci" con i mezzi che abbiamo: la prudenza cercando di non distrarci nei tratti più difficili, interrompere anche i discorsi più interessanti, mai stare in gruppo affiancato, massimo due (del resto due che corrono prendono meno dello spazio di un auto e se chi arriva trovasse un'auto che va piano che fa? la investe?). Importanti poi i vestiticon catarifrangenti, le lucine con le pile.
Certo, sembriamo degli alberi di natale, ma sempre meglio alberi che croci.
Andrea Bartalesi